Il territorio

Il monte Tuttavista, un nome che è tutto un programma

tra le baronie e la valle del cedrino si trova il solitario monte tuttavista, un'oasi di pace per gli animali da cui si gode un ottimo panorama. Degni di nota sa preda istampata, una pietra scolpita dalla natura, e il cristo bronzeo di Pedro Angel Terron Manrique

Nel territorio di Galtellì c’è una montagna il cui nome è tutto un programma: è il monte Tuttavista, dalla cui sommità si può godere di un panorama assai ampio. Il rilievo, alto ottocentosei metri, si erge isolato sulla valle del Cedrino fino alle pendici montuose sopra Dorgali e a est fino al golfo di Orosei. Ha una composizione calcarea e nelle grotte carsiche che si aprono nelle sue pareti sono stati ritrovati numerosi fossili risalenti fino a due milioni di anni fa. 

Il Tuttavista è ricoperto da una lussureggiante vegetazione, prevalentemente conifere, mirti, lecci, corbezzoli e decine di orchidee selvatiche. Nel sottobosco che si aggrappa alle pareti scoscese grufolano i cinghiali e sgambettano le donnole, mentre il cielo è solcato da maestosi corvi imperiali, poiane e pernici. Non che questo spaventi i temerari: la zona è infatti amata da chi pratica il free climbing e vanta pareti attrezzate per le arrampicate.

Vi si trovano due monumenti. Il primo, situato a quota 635 metri, è stato scolpito dalla natura: sa Preda istampada, ovvero la pietra forata, una parete rocciosa sulla quale le intemperie hanno creato un buco largo quaranta metri. Il secondo, decisamente più famoso, è piazzato sulla vetta: la statua in bronzo del Cristo realizzata dall’artista spagnolo Pedro Angel Terron Manrique. Alta dodici metri, è una copia della statua in legno che si trova nella chiesa del Santissimo Crocifisso di Galtellì.

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