Eventi, feste e sagre

Il Natale tradizionale nei paesi sardi come Galtellì

fino a non molti anni fa il natale nei paesi sardi come galtellì era più spartano e l'occasione era propizia per far riunire le famiglie intorno al caminetto. Si mangiavano carne e formaggi, si ascoltavano le storie degli anziani e a mezzanotte si andava tutti a messa

In un momento in cui il Covid torna a far sentire la sua morsa e tanti eventi mondani vengono cancellati, è tempo di riscoprire il significato più autentico del Natale e le sue antiche tradizioni. Non sono poi passati tanti anni da quando l’industria non aveva ancora preso il sopravvento e sul mondo contadino e agropastorale e le festività natalizie non erano un’orgia consumistica ma un’occasione di preghiera e di stare con i propri cari.

Nei paesi sardi e quindi anche a Galtellì la notte della Vigilia rappresentava il momento in cui ciascuna famiglia si ricomponeva e per questo era detta "Sa notte ’e xena” ovvero la notte della cena. Tutti si riunivano intorno al caminetto dove si cucinava il celebre porchetto e altre prelibatezze come l’agnello, i formaggi, le salsicce e il capretto arrosto detto "su trataliu e sa corda”. Feste più spartane ma sicuramente più autentiche.

Dopo la cena abbondante, i familiari ascoltavano in religioso silenzio racconti e aneddoti dei membri più anziani mentre i bambini ingannavano il tempo divertendosi con giochi tradizionali come su barrallicu, un particolare dado dalle molte facce, arrodedas de conca de fusu, tombola o punta o cù. Erano tempi decisamente più semplici in cui ci si divertiva con poco e a mezzanotte l’intera popolazione si riversava in chiesa per la messa al suono delle campane.

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